ALZHEIMER: COME RICONOSCERLO
La malattia di Alzheimer (AD) è la forma di demenza più frequente nei Paesi Occidentali (50-60% dei casi). Le sue caratteristiche cliniche possono variare notevolmente da soggetto a soggetto, anche se l’inizio è solitamente subdolo e improvviso, e il decorso progressivo. Spesso è molto difficile identificare il momento di inizio della malattia data la difficoltà di stabilire se i sintomi che si presentano siano un’evoluzione naturale del processo di invecchiamento o, appunto, il sintomo di una degenerazione cognitiva .
Data la sua natura degenerativa, essa è una patologia ingravescente il cui decorso può durare anche molti anni. Il soggetto affetto da Alzheimer, e da degenerazone cognitiva in genere, perde gradualmente le proprie funzioni cognitive e quindi le proprie capacità.
I sintomi iniziali dell’Alzheimer, generalmente , sono a carico della memoria, ma possono coinvolgere anche altre attività cognitive quali il linguaggio, l’attenzione, le capacità prassiche (compiere gesti volontari) o il ragionamento logico. I deficit delle capacità cognitive si manifestano attraverso dei disturbi o dei segnali che possono essere considerati dei veri e propri sintomi quali: difficoltà nel ricordare eventi recenti, deficit che rendono difficoltosa l’esecuzione delle attività quotidiane in autonomia, deficit di denominazione degli oggetti, impoverimento del vocabolario utilizzato e ricorso a frasi stereotipate, fino alla perdita della corretta espressione verbale dei pensieri, disorientamento spaziale e temporale. Frequenti sono anche alterazioni della personalità: possono palesarsi come disinteresse per i propri hobby oppure come cambiamento del tono dell’umore. Talvolta l’inizio della malattia è contrassegnato dalla sospettosità nei confronti di altre persone, accusate di sottrarre oggetti o cose che il malato non sa trovare.
Nel 2005 l’American Alzheimer Association ha pubblicato i 10 campanelli di allarme per la malattia di Alzheimer:
- andare in confusione ed avere dei vuoti di memoria,
- non riuscire più a fare le cose di tutti i giorni,
- faticare a trovare le parole giuste,
- dare l’impressione di avere perso il senso dell’orientamento,
- indossare più abiti, uno sopra all’altro, come se non si sapesse vestire,
- avere problemi con il conteggio dei soldi,
- riporre gli oggetti in posti inconsueti,
- avere sbalzi d’umore senza motivo,
- cambiare carattere,
- avere meno interessi e meno spirito d’iniziativa
Quando sono visibili almeno quattro di questi campanelli d’allarme è bene confrontarsi con il proprio medico.
In ogni caso, quando si presentano deficit di memoria, anche lievi, è importante consultare uno specialista per una valutazione.